La Parrocchia di Gottro, appartenente alla diocesi di Milano, si separò dalla chiesa matrice di Porlezza il 23 giugno 1735. Durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nel 1751, nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano protomartire di Gottro si trovavano le confraternite del Santissimo Sacramento e del Santissimo Rosario. I parrocchiani erano 188, di cui 145 comunicanti. Nella zona della parrocchia di Santo Stefano protomartire di Gottro c’era anche l’oratorio di San Giorgio. Verso la fine del XVIII secolo, le esenzioni prediali erano stimate a 129.15 pertiche e la popolazione era di 257 abitanti. Nel XIX secolo, la rendita netta del beneficio parrocchiale era di lire 230.10 e la nomina del titolare spettava alla comunità. Nel 1895, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari, la rendita netta del beneficio parrocchiale era cresciuta a lire 1220.19. La parrocchia aveva anche una rendita netta per il beneficio coadiutorale Canepa. All’interno dei confini della parrocchia di Gottro, c’erano la chiesa sussidiaria di San Giorgio martire, l’oratorio della Beata Vergine Annunciata e un oratorio di proprietà dei Pozzi. Nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano protomartire di Gottro operava la confraternita del Santissimo Sacramento, dedicata a San Sebastiano, con 430 parrocchiani. Nel XIX e XX secolo, la parrocchia di Santo Stefano protomartire di Gottro faceva parte della pieve e del vicariato foraneo di Porlezza, appartenente alla regione II della diocesi di Milano. Nel 1971-1972, fu assegnata al decanato di Porlezza nella zona pastorale III di Lecco, secondo la revisione della struttura territoriale.