La parrocchia di Buggiolo, appartenente alla diocesi di Milano, è stata fondata nel 1641 da un’azione del cardinale Cesare Monti, separando il territorio da Cavargna. Nel 1751, durante una visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli nella pieve di Porlezza, la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Buggiolo non aveva confraternite. La parrocchia contava 110 parrocchiani, di cui 80 ricevevano la comunione. Nella zona della parrocchia di Buggiolo esisteva anche l’oratorio di San Rocco a Seghebbia.
Verso la fine del XVIII secolo, in base a esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la chiesa parrocchiale di Buggiolo, insieme a Prà Marcio e Seghebbia, aveva possedimenti terrieri di 4.7 pertiche. Nel periodo tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, la parrocchia contava 813 anime. La rendita netta della parrocchia di Buggiolo era di 442.1.2 lire e la nomina del titolare del beneficio parrocchiale era di competenza dell’ordinario.
Nel 1895, durante una visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve di Porlezza, la rendita netta del beneficio parrocchiale di Buggiolo era salita a 556.21 lire. All’interno dei confini della parrocchia di Buggiolo, c’era ancora l’oratorio di San Rocco a Seghebbia. Nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Buggiolo operava la confraternita del Santissimo Sacramento, e la parrocchia aveva 286 parrocchiani.
Per gran parte del XIX e del XX secolo, la parrocchia di Santa Maria Assunta a Buggiolo rimase parte integrante della pieve e del vicariato foraneo di Porlezza, inserita nella regione II della diocesi di Milano. Solo nel 1971-1972, nell’ambito di una revisione della struttura territoriale, fu assegnata al decanato di Porlezza nella zona pastorale III di Lecco.